Baselli e Belotti: due gol da campioni. Ma la difesa balla troppo, e il gioco corale ancora manca. I Top & Flop di Torino-Sampdoria

Non è andata esattamente come aveva previsto Sinisa Mihajlovic. Torino-Sampdoria termina con il risultato di 2-2, e se per il tecnico granata quella di ieri avrebbe dovuto essere un vero primo banco di prova per la sua squadra, allora ci sarà ancora da lavorare. Non poco. Tra prodezze ed errori, la partita termina in parità. Ecco i Top & Flop di Torino-Sampdoria: cosa ha funzionato e cosa no nella partita disputata ieri allo stadio “Grande Torino”.

TOP

LE RETI DI BASELLI E BELOTTI: lo cercavano entrambi, fortemente. Il Gallo, naturalmente, di più, ma anche per Baselli la rete è sempre stata un “vezzo”. Ieri, due loro prodezze hanno permesso di pareggiare prima, ribaltare poi, l’iniziale 1-0 sampdoriano. Due bellissimi gol: più tecnico quello di Baselli, più da rapace quello di Belotti. Ma entrambi si dimostrano leader veri di questo Toro. È tutta la squadra a dover compiere il salto di qualità. Poco per volta, certo, ma nemmeno troppo lentamente.

LA CALMA DI MORETTI: sì, nonostante l’errore madornale dei primi 20 secondi (secondi!), Moretti finsice comunque nei Top. Certamente, la disattenzione ha inciso, e nel complesso la sua prestazione non può essere valutata positivamente. Ma poco per volta, Moretti si è ripreso il controllo della difesa, come dimostra la chiusura su Zapata a pochi minuti dal termine della partita. Ed è l’unico giocatore del Toro a venire in zona mista, dopo aver compiuto un errore. Tanto di cappello, comunque.

FLOP

LE AMNESIE DIFENSIVE: rientra nei Top, ma anche nei Flop. Moretti, e non solo lui, hanno gestito davvero male la fase difensiva, lasciando “buchi” clamorosi, come quello che ha portato alla seconda rete. Di certo, con dei gol subiti così, in Europa non ci si arriva. Il “banco di prova” di Mihajlovic porta in questo caso a una drastica bocciatura di tutta la fase difensiva, non soltanto dei difensori, pur colpevoli. Molto sarà da rivedere, o i progressi non ci saranno. E nemmeno l’Europa.

LA POCA VERVE DI NIANG: non è più al Milan, non bastano più i tacchi, o qualche dribbling. A Torino, si sa, si esige soprattutto il carattere, quello che in due gare Niang ha fatto vedere ben poco. La condizione atletica per ora è quella che è, ma come dice giustamente Mihajlovic, rincorrere l’avversario comunque si può fare. Si deve fare, anzi. Dalla sua parte, Sala era sempre libero, e Barreca, non impeccabile, andava più volte in difficoltà. Ci vuole un altro atteggiamento, prima di tutto. Non basta l’assist a Baselli per fare della sua partita una prestazione positiva.

LA MANCANZA DI GIOCO CORALE: la sensazione data da queste partite iniziali è che il Toro si affidi molto alla giocata dei singoli. Che poi, di qualità, ne hanno da vendere: ma è un altro discorso. Le azioni di Falque, Ljajic, Belotti o (in maniera minore) Niang, sono spesso sembrate figlio di bei lampi individuali, e non di azioni provate e riprovate in allenamento. Non sempre, almeno. È chiaro che avendo dei giocatori così, la fantasia sia al potere. Ma come coralità, ieri, ha vinto la Samp. Non pareggiato.


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odix77
8 anni fa

Diciamo che il folp di moretti è ampiamente aiutato dal mirabolante e innovativo schema su calcio di inizio… cose che noi essere umani non possiamo neanche immaginare figurarsi comprendere….

BoiaFauss
8 anni fa

io metterei anche Adem tra le cose buone…certo quando tiene troppo palle fa cristonare ma ieri gli ho visto fare tanti recuperi e correre parecchio…cosa che da lui non è così scontata e banale

Ayace67
8 anni fa

Per il gioco e la dinamicità espressa hanno vinto tutte le avversarie fino ad ora. Riusciamo con dei lampi a risolvere le partite ma subiamo costantemente il gioco avversario. Squadra lunga e centrocampo in mano agli avversari che fraseggiano (almeno loro!!!) a piacimento.

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